La Giornata dell’Ambiente ricorre il 5 giugno di ogni anno, dal 1972. Le Nazioni Unite l’hanno istituita come strumento per informare e sensibilizzare, a livello mondiale, sulle problematiche ambientali. Quest’anno la giornata è dedicata all’inquinamento da plastica, in vista della prosecuzione, tra due mesi in Svizzera, dei negoziati su un trattato globale per porre fine all’inquinamento da plastica.
Infatti nel marzo 2022, durante la ripresa della quinta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA-5.2), era stata adottata una risoluzione per sviluppare uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino. L’UNEP ha convocato un Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC) per mettere a punto il trattato.
Inquinamento da plastica: criticità in ogni fase della “vita”
Il quinto e più recente incontro del Comitato, chiusosi il 1° dicembre 2024, non ha ancora adottato alcun trattato. I lavori ripartiranno, dunque, dal 5 al 14 agosto di quest’anno a Ginevra. È necessario che il trattato affronti l’intero ciclo di vita della plastica, dalla produzione alla progettazione fino allo smaltimento, perché l’inquinamento interessa ognuna di queste fasi.
Il 99% della plastica, secondo dati Greenpeace, è prodotto da petrolio e gas fossile e, se dispersa in natura, si degrada in tempi estremamente lunghi. Ad esempio ogni anno finiscono in mare circa 12 milioni di tonnellate di plastica e uccelli, tartarughe, pesci, balene e delfini muoiono ingerendola. Purtroppo ad oggi le previsioni sono di un raddoppio dei volumi di produzione della plastica entro il 2030-35 rispetto al 2015. La messa al bando in particolare della plastica monouso è urgente, e le aspettative sono che i prossimi negoziati dell’INC impongano regole vincolanti in merito.
(Foto: tsvibrav, Getty Images)
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