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L’ambiente nella Costituzione italiana, due anni dopo

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Due anni fa il Parlamento italiano inseriva l’ambiente nella Costituzione o meglio, con la legge costituzionale n. 1/2022 ne introduceva la tutela, diventata così un principio fondamentale, cui la legislazione del nostro paese deve adeguarsi e conformarsi.

La tutela di ambiente, biodiversità ed ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, fu aggiunta nell’articolo 9, insieme alla necessità di proteggere gli animali attraverso le leggi dello Stato. Inoltre nell’articolo 41 fu sancito il principio che la libera iniziativa economica privata non può svolgersi in modo da recare danno all’ambiente e che l’attività economica pubblica e privata, deve essere indirizzata e coordinata anche a fini ambientali.

Italiani poco consapevoli ma interessati

Un sondaggio del WWF Italia ha indagato quanto italiani e italiane conoscano quella riforma costituzionale e quanto considerino importante aver introdotto in Costituzione la tutela dell’ambiente. Del campione intervistato, rappresentativo per età, zone geografiche e ampiezza dei comuni italiani, ha dichiarato di sapere della riforma costituzionale solo il 28%. La stessa percentuale ha affermato di essere a conoscenza che la riforma è stata fatta anche nell’interesse delle future generazioni.

Degli 800 intervistati (18-70 anni) il 72% giudica molto positivamente o positivamente l’introduzione della tutela dell’ambiente nella carta costituzionale. Il 6% lo ritiene negativo o molto negativo mentre il 22% non risponde. E l’88% degli intervistati si dichiara d’accordo sul fatto che l’iniziativa economica non debba recare danno ad ambiente e salute. L’84% è molto/abbastanza d’accordo sul fatto che la tutela del capitale naturale sia garantita dallo Stato.

Il legislatore tarda ad adeguarsi

Questi e altri risultati del sondaggio sono stati presentati il 26 febbraio nel convegno “Tutela dell’ambiente e future generazioni. Analisi e prospettive a due anni dall’entrata in vigore della modifica costituzionale”. Organizzato da Wwf Italia, si è svolto presso il Palazzo Giustiniani del Senato della Repubblica con una lectio magistralis del Vicepresidente della Corte costituzionale Giulio Prosperetti e una tavola rotonda con giuristi, accademici, economisti e operatori del diritto.

Con la modifica si tutela «non solo un ambiente dato, ma il riferimento alle future generazioni proietta in una dimensione futura, la protezione non meramente contingente, ma sistemica, come tale capace di migliorare la vivibilità del Pianeta. E in futuro sarà sempre più la Giurisprudenza a tutelare l’ambiente», ha dichiarato il Vicepresidente della Corte costituzionale Giulio Prosperetti.

Tuttavia, secondo il presidente del Wwf Italia Luciano Di Tizio «In questi due anni si sarebbe dovuto dare corso alle modifiche costituzionali, adeguando le norme approvate in precedenza. Al contrario, abbiamo assistito a iniziative parlamentari e governative che mirano a depotenziare la tutela dell’ambiente e della natura, danneggiando così l’interesse delle nuove generazioni a vivere in un ambiente tutelato e sano».

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