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Giornata dei Parchi, il report di Legambiente sulla gestione dei rifiuti

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Il Parco nazionale della Maiella

Oggi è la giornata europea dei Parchi, data scelta perché il 24 maggio 1909 in Svezia fu istituito il primo parco nazionale in Europa. L’Italia ha un sistema articolato di Parchi e Aree naturali protette: comprende parchi nazionali, riserve statali, riserve regionali, aree marine protette e i siti Rete Natura 2000.

Proprio questa settimana Legambiente ha pubblicato l’edizione 2024 del rapporto Parchi Rifiuti Free. I dati evidenziano un ritardo rispetto alla gestione dei rifiuti nei comuni all’interno dei parchi. Nei 498 comuni presenti nei 24 Parchi nazionali italiani la media della raccolta differenziata è del 59,62%, lontana dal 65% previsto dagli obiettivi al 2030.

Purtroppo una inadeguata gestione dei rifiuti nei parchi, in particolare della plastica usa e getta, può diventare un rischio per la fauna selvatica e un fattore di perdita di biodiversità. Legambiente evidenzia anche la potenziale ricaduta negativa sul turismo di chi visita questi luoghi.

Meno rifiuti significa minor degrado del territorio e meno emissioni. Le scelte delle comunità e dei territori delle aree naturali protette sono importanti per mantenere efficienti gli ecosistemi, tutelare le specie a rischio e realizzare la transizione ecologica. Di seguito riportiamo le proposte di Legambiente per affrontare queste sfide.

«1) Ogni area protetta deve realizzare una strategia territoriale rifiuti free integrata nella promozione delle attività turistiche. 2) Le aree protette devono condizionare i finanziamenti agli eventi territoriali che garantiscano iniziative plastic free e senza l’utilizzo di prodotti usa e getta. 3) Il Parco deve riconoscere il logo e promuovere solo le strutture ricettive e turistiche che raggiungono l’obiettivo rifiuti free e plastic free e non utilizzano prodotti usa e getta. 4) I Comuni dei Parchi devono adottare sistemi di raccolta che riducono gli impatti sulla biodiversità e la gestione della fauna selvatica. 5) Le aree protette devono sostenere i maggiori costi che derivano dall’utilizzo di specifici sistemi di raccolta per tutelare la fauna selvatica (es. cassonetti antintrusione) e da modalità di raccolta puntuali, per esempio orari di raccolta pianificati per contesti territoriali e attività specifiche. 6) I Parchi devono combattere l’abbandono dei rifiuti e pianificare la bonifica delle discariche nei loro territori. 7) Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica deve rimodulare le risorse assegnate e non spese dai Parchi nazionali per rendere più efficace la raccolta differenziata nei Comuni».

Nella foto il Parco nazionale della Maiella (Wikimedia Commons).

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