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Aree naturali protette

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Aree naturali protette

Un’area protetta è un sito che riceve azioni di conservazione per il suo valore ecologico, biologico, culturale.

Non tutte le aree protette sono state istituite in origine per scopi di conservazione della natura. I grandi parchi africani, per esempio, che ora ospitano una biodiversità immensa e grandi mammiferi scomparsi completamente altrove, erano originariamente delle riserve di caccia per i coloni bianchi, dove le popolazioni locali non potevano accedere e non potevano cacciare. La tenuta presidenziale di Castelporziano (Roma) era originariamente la riserva di caccia del Re. Altre aree protette, per esempio il primo parco nazionale italiano, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sono invece nate proprio per scopi di conservazione.

In Italia la legge 394/91 definisce la classificazione delle aree naturali protette e istituisce l’Elenco ufficiale delle aree protette, nel quale vengono iscritte tutte le aree che rispondono ai criteri stabiliti, a suo tempo, dal Comitato nazionale per le aree protette.

Classificazione del sistema delle aree naturali protette:

I Parchi nazionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l’intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future.

I Parchi naturali regionali e interregionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono, nell’ambito di una o più regioni limitrofe, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali.

Le Riserve naturali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per la diversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. Le riserve naturali possono essere statali o regionali in base alla rilevanza degli elementi naturalistici in esse rappresentati.

Le Zone umide di interesse internazionale sono costituite da aree acquitrinose, paludi, torbiere oppure zone naturali o artificiali d’acqua, permanenti o transitorie comprese zone di acqua marina la cui profondità, quando c’è bassa marea, non superi i sei metri che, per le loro caratteristiche, possono essere considerate di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar.

Le Altre aree naturali protette sono aree (oasi delle associazioni ambientaliste, parchi suburbani, ecc.) che non rientrano nelle precedenti classi. Si dividono in aree di gestione pubblica, istituite cioè con leggi regionali o provvedimenti equivalenti, e aree a gestione privata, istituite con provvedimenti formali pubblici o con atti contrattuali quali concessioni o forme equivalenti.

Le Aree di reperimento terrestri e marine indicate dalle leggi 394/91 e 979/82, costituiscono aree la cui conservazione attraverso l’istituzione di aree protette è considerata prioritaria.

 

Fonti: treccani.it, mase.gov.it


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