image Sostenibilità a fumetti, torna il contest Alucomics image Adattamento ai cambiamenti climatici, arriva il Piano Nazionale

Enciclopediambiente

Rifiuti urbani, report Ispra edizione 2023

Scrivici...

Invia messaggio
Cartello Raccolta Differenziata

Ieri è stato presentato il rapporto Rifiuti Urbani Ispra – edizione 2023, da cui emerge che nel 2022 la produzione di rifiuti urbani è diminuita (-1,8%). Secondo l’Ispra, la diminuzione è legata a modifiche nella contabilizzazione della raccolta rifiuti, a conferimenti extra servizio pubblico (il compostaggio domestico per esempio) ma anche alle crisi economiche degli ultimi anni che incidono sui consumi.

La raccolta differenziata è aumentata superando il 65% (obiettivo di legge che avrebbe dovuto raggiungere nel 2012) con le migliori prestazioni in Veneto (76,2%) e Sardegna (75,9%) mentre la regione Sicilia (51,5%) vanta un aumento di 22 punti percentuali in cinque anni. L’organico resta la frazione più raccolta (38,3% del totale), seguita da carta e cartone (al 19,3%) vetro (al 12,3%) e plastica (al 9%).

I rifiuti urbani sono destinati a recupero di materia solo per il 52% (di cui il 23% è organica, tutto il resto è 29%), il 18% va negli inceneritori e il 17,8% in discarica. «Lo smaltimento in discarica nei prossimi 15 anni dovrà essere quasi dimezzato (10% entro il 2035), la percentuale di rifiuti da avviare ad operazioni di recupero di materia dovrà essere notevolmente incrementata per garantire il raggiungimento del 60% di riciclaggio al 2030 e del 65% al 2035» sottolinea Ispra. Nel 2022 in Italia il riciclaggio dei rifiuti urbani si è attestato al 49,2%.

Gli impianti di gestione dei rifiuti urbani, operativi nel 2022, sono 654 (in diminuzione). Rileva l’Ispra che ove esiste un ciclo dei rifiuti integrato «grazie a un parco impiantistico sviluppato, viene ridotto significativamente l’utilizzo della discarica». Così i rifiuti si ritrovano a viaggiare nel paese (turismo dei rifiuti) per circa 89 milioni di kilometri all’anno, in genere dopo il trattamento meccanico biologico prima di trovare una destinazione. Mentre l’Export di rifiuti è cresciuto del 30,2% nell’ultimo anno: soprattutto verso Paesi Bassi, Austria, Germania ma anche Spagna per quanto riguarda i rifiuti pericolosi (2.438 le ton esportate)

Il Rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra è stato presentato insieme al Rapporto sul Recupero Energetico da rifiuti in Italia, predisposto da Utilitalia in collaborazione con Ispra, che contiene dati sugli impianti di digestione anaerobica e di incenerimento con recupero di energia dei rifiuti in Italia.

Vi proponiamo il commento di Roberto cavallo, divulgatore ambientale, al Rapporto ⬇️

Post correlati
  • Tutti
  • Per autore
  • Per categoria

Rispondi

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.