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Particolato

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Particolato

Il particolato, nella chimica ambientale, indica l’insieme delle sostanze solide o liquide sospese in aria (con la quale formano una miscela detta “aerosol atmosferico”) che hanno dimensioni che variano da pochi nanometri a 100 µm.

Il particolato è uno degli inquinanti più frequenti nelle aree urbane. Esempi di sostanze presenti nel particolato sono fibre naturali e artificiali, pollini, spore, particelle carboniose, metalli, silice e inquinanti liquidi.

L’origine di tali sostanze può essere naturale o associata all’attività umana. Il particolato può trovarsi sia in luoghi aperti sia in luoghi chiusi, ma generalmente la sua concentrazione è maggiore nei luoghi chiusi (ad esempio nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro) e in aree urbane e industriali, o dove in generale si svolgono attività umane più o meno “inquinanti”.

Il particolato è pericoloso per la salute umana e di altri esseri viventi. In particolare, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) hanno classificato il particolato come cancerogeno, ovvero in grado di causare tumori o favorirne l’insorgenza e la propagazione. Diversi studi indicherebbero un ruolo dell’inquinamento atmosferico nella diffusione e nella persistenza dei virus in sospensione nell’atmosfera dimostrata nel 2002 in occasione dell’infezione di SARS in Cina e 2012 in occasione dell’infezione di MERS in Arabia Saudita. È stato inoltre definito come la forma più pericolosa di inquinamento atmosferico, a causa della sua capacità di penetrare nei polmoni e cervello dal sangue, causando quindi malattie cardiache, malattie respiratorie, e morte prematura. In particolare, risulta essere la sesta causa di morte prematura nel mondo.

Il particolato può inoltre avere un impatto negativo sul clima e sulle precipitazioni. Nelle ipotesi sulle cause dell’estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene, un considerevole aumento del particolato atmosferico (come conseguenza di eruzioni vulcaniche o dell’impatto di un asteroide) è spesso indicato tra le cause che hanno determinato tale estinzione.

Classificazione

Il particolato è solitamente classificato in base alle dimensioni delle particelle. Ogni campione di particolato contiene infatti particelle aventi dimensioni differenti. Si parla di “particolato grossolano” nel caso di particolato avente particelle con diametro aerodinamico maggiore di 2,5 µm, mentre si parla di “particolato fine” nel caso di particolato avente particelle con diametro aerodinamico minore di 2,5 µm.

Il particolato caratterizzato da particelle più grossolane (tra 50 µm e 100 µm circa) è identificato dal termine “Polveri Totali Sospese” (o TSP, dall’inglese Total Suspended Particles).

Ciascun insieme di particelle di particolato rientrati in un determinato intervallo di dimensioni delle particelle è indicato inoltre dalla sigla “PM” (dall’inglese “particulate matter”) seguito da un numero che indica l’intervallo dei valori che assume il diametro aerodinamico di ciascuna particella.

  • PM10 – particolato formato da particelle con dimensioni minori di 10 µm
  • PM2,5- – particolato fine con diametro inferiore a 2,5 µm

Viene inoltre talvolta definita la frazione del particolato compreso tra 2,5 µm e 10 µm, indicata dalla sigla PM102,5 e che corrisponde alla frazione del particolato PM10 senza considerare la frazione del particolato PM2,5.


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Fonte: it.wikipedia.org