Solubilità di liquidi in liquidi Soluzione

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Solubilità di solidi in liquidi

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Solubilità di solidi in liquidi

La solubilità di un solido in un liquido è in generale limitata e dipende dalla natura del solido e del liquido, dalla temperatura e in minor grado dalla pressione. L’effetto di variazioni di pressione sulla solubilità di un solido è piccolo soprattutto per sostanze inorganiche. Per taluni composti organici può osservarsi una diminuzione di solubilità del 25% sotto pressioni dell’ordine dei 1000 bar. L’influenza della temperatura è più rilevante; in molti casi la solubilità aumenta con essa, particolarmente quando il processo di dissoluzione è endotermico (in tal caso viene seguita l’equazione di Van’t Hoff applicata all’equilibrio di solubilità); vi sono però numerose eccezioni a questo andamento.

Come per le soluzioni di liquidi in liquidi, vale spesso il principio che la solubilità cresce quanto più sono simili il soluto e il solvente dal punto di vista strutturale. Così, un idrocarburo può sciogliere sostanze poco polari come il naftalene, mentre l’acqua è il solvente ideale per i composti ionici (sali), che nel mezzo acquoso si dissociano in ioni (per concentrazioni non troppo alte) vincendo l’energia reticolare. L’equilibrio di solubilità di un sale AiBj in acqua è perciò AiBj(s) ⇄ iAx++jBy−, dove gli ioni vanno intesi come solvatati. Essendo l’attività del solido praticamente unitaria, la costante di equilibrio è espressa da K=(aA)i(aB)j (prodotto di solubilità), dove a indica l’attività degli ioni nella soluzione satura. Il valore del prodotto di solubilità dipende dalla temperatura e dalla natura del sale, e in particolare dalla carica e dalle dimensioni degli ioni (ioni di carica e dimensioni elevate danno spesso sali poco solubili, cioè con basso prodotto di solubilità).


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Fonte: treccani.it