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Indici biometereologici

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Indici biometereologici

La biometeorologia umana è una scienza interdisciplinare tra meteorologia, medicina e biologia. L’obbiettivo principale di questa scienza è quello di studiare le interazioni tra i fenomeni atmosferici e l’organismo umano. A tale scopo vengono utilizzati indici biometeorologici atti a esprimere oggettivamente le condizioni di benessere o di disagio fisiologico dell’uomo in relazione alla combinazione di più fattori ambientali. Tali indici possono essere di due tipi: assoluti o relativi.

Gli indici biometeorologici assoluti, di facile ed immediata applicazione, sono semplici formule empiriche basate su alcuni dei parametri meteorologici più comunemente rilevati dalle stazioni di misura: temperatura ed umidità dell’aria, velocità del vento, pressione a suolo.

Dall’applicazione di tali formule si ottiene una stima della temperatura effettivamente percepita dal corpo umano. La temperatura così stimata, deve essere confrontata con i valori soglia riportati nelle tabelle di classificazione biometeorologica ottenute attraverso studi effettuati su una popolazione campione. Le soglie contenute nelle tabelle permettono di individuare una precisa condizione fisiologica rappresentata da condizioni di benessere o disagio.

Tra gli indici biometeorologici assoluti più utilizzati ricordiamo:

  • Temperatura apparente – stima il disagio fisiologico dovuto all’esposizione a condizioni meteorologiche caratterizzate da alte temperature ed elevati livelli igroscopici dell’aria, nonché da ridotta velocità del vento a 10 m dal suolo.
  • Indice di Thom o Discomfort index – è uno degli indici più utilizzati per la stima della temperatura percepita ed è sensibile in un intervallo termico compreso tra i 21°C ed i 47°C.
  • Humidex – valuta il benessere climatico nei giorni caldi ed umidi e si basa sulla relazione empirica che prende in considerazione la temperatura dell’aria e la tensione di vapore. E’ sensibile per temperature comprese tra i 20 °C ed i 55 °C.
  • Wind Chill – deriva da un esperimento condotto in Antartide nel 1941 ed esprime la capacità del vento di togliere calore al corpo umano favorendo l’evapotraspirazione. Si applica con velocità del vento comprese tra 2m/s e 24 m/s ed una Temperatura dell’aria inferiore agli 11°C.

Gli indici biometeorologici relativi valutano quanto la popolazione è abituata alle condizioni meteorologiche in atto. Per esempio una temperatura di 30 °C a inizio Maggio corrisponde condizioni estreme per il periodo dell’anno e la popolazione può non ancora essersi acclimatata a temperature tipicamente estive, anche se gli indici biometeorologici assoluti non sono ancora tali da stimare condizioni di disagio fisiologico elevato per la popolazione.


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Fonte: arpa.piemonte.it