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Diritto alla riparazione

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Diritto alla riparazione

Lo smaltimento di prodotti riparabili costituisce una seria minaccia per l’ambiente e ogni anno genera 35 milioni di tonnellate di rifiuti nell’Unione Europea. Nell’aprile 2024 il Parlamento Europeo ha approvato la riforma del regolamento sul cosiddetto “diritto alla riparazione”. Il progetto di questa disposizione  mira a incoraggiare un consumo più sostenibile, facilitando la riparazione di beni difettosi, riducendo i rifiuti e sostenendo il settore delle riparazioni. La nuova misura punta a rendere le riparazioni più convenienti e accessibili per i consumatori:

  • I venditori saranno obbligati a dare priorità alla riparazione durante il periodo di garanzia legale, se questa è più conveniente o uguale in termini di costo rispetto alla sostituzione di un bene.

  • La garanzia legale dovrebbe sarà di un anno a seguito della riparazione del prodotto

  • I consumatori avranno il diritto di richiedere la riparazione di prodotti quali lavatrici, aspirapolveri e smartphone anche dopo la scadenza della garanzia. L’elenco delle categorie di prodotti idonei alla riparazione potrà essere estesa nel tempo.

  • Durante il periodo di riparazione dovrà essere offerta la possibilità di noleggiare un dispositivo sostitutivo

  • Qualora un dispositivo risultasse irreparabile, ai consumatori dovrà essere offerta la possibilità di acquistare un’unità ricondizionata come alternativa.

  • Per facilitare la ricerca dei centri di riparazione più vicini verrà lanciata una piattaforma europea con sezioni dedicate ad ogni Paese.

  • Ai consumatori verranno offerti incentivi per riparare i prodotti piuttosto che sostituirli con nuovi

  • Saranno forniti incentivi affinché i consumatori scelgano di riparare invece di sostituire i prodotti o di ricevere un dispositivo sostitutivo per la durata della riparazione

  • I produttori saranno obbligati a fornire informazioni trasparenti su manutenzione e riparazioni nonché garantire di aggiornamenti del software per un periodo minimo

  • Assicurazione che i prodotti siano durevoli, facili da riparare e contengano parti rimovibili e sostituibili

  • Ai consumatori dovranno essere fornite tutte le informazioni sulla riparabilità dei dispositivi, in modo da poter valutare e confrontare i diversi servizi di riparazione.

La direttiva integra altre nuove norme UE sulla progettazione ecocompatibile, segnando un cambiamento verso un approccio più attento ai consumatori e all’ambiente.

Fonte: https://www.europarl.europa.eu/

La Direttiva UE 2024/1799 dovrà essere recepita dai 27 Stati membri entro il 31 luglio 2026. Secondo gli obiettivi del Green Deal, meno prodotti scartati significa meno rifiuti, meno materiali necessari per produrre nuovi beni e meno emissioni di gas serra nel processo di produzione e vendita. Portata sul piano del risparmio, la nuova direttiva Ue sul diritto alla riparazione si dovrebbe tradurre in 18,5 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra, 1,8 milioni di tonnellate di risorse e 3 milioni di tonnellate di rifiuti risparmiate nell’arco di 15 anni. Ma è atteso anche un sostanziale risparmio economico: 15,6 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per venditori e produttori, per i consumatori questo dato dovrebbe raggiungere i 176,5 miliardi di euro nello stesso arco temporale, mentre la crescita e gli investimenti nel settore delle riparazioni aumenteranno di 4,8 miliardi di euro.

Fonte https://www.eunews.it/


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