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Acquifero

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Acquifero

acquìfero agg. [comp. di acqua e –fero]. – Propr., che porta acqua, che consente passaggi di acqua.

In idrologia per falda acquifera (o falda idrica, secondo una vecchia definizione; oggi il termine spesso è abbreviato in acquifero) s’intende l’acqua che circola nel sottosuolo. In seguito alle precipitazioni meteoriche (pioggia, neve, grandine), le acque, ruscellando sulla superficie del terreno, incontrano fratture, cavità, porosità in genere, nelle quali possono infilarsi e scorrere anche molto in profondità, formando depositi di acque sotterranee ferme o in movimento a seconda della permeabilità e giacitura degli strati del terreno e della conformazione geometrica degli strati impermeabili confinanti la falda stessa.

Concetto di acquifero

Il suolo e le rocce contengono sempre quantità variabili di acqua. Quando l’acqua contenuta nelle porosità, negli interstizi, nelle cavità e nelle fratture geologiche può fornire una quantità utilizzabile di acqua, questa formazione si definisce acquifero.

La falda acquifera è detta freatica quando è presente un accesso naturale, da usare come pozzo.

Classificazione degli acquiferi

I corpi idrici sotterranei sono suddivisibili in due categorie principali in relazione al loro comportamento idrodinamico, ognuna con delle proprie caratteristiche geometriche e idrodinamiche definite:

  • Acquiferi confinati;
  • Acquiferi non confinati o a superficie libera;
  • Saturazione dell’acquifero.

L’acquifero può essere suddiviso in due zone: la zona insatura (o zona di aerazione) e la zona satura.

Nella zona satura, la pressione dell’acqua supera la pressione atmosferica. Ciò significa che, se si buca la terra (p.es. con un pozzo), parte dell’acqua presente potrà essere prelevata sotto forma di acqua libera.

Nella zona insatura, invece, l’acqua è aspirata dal terreno. Essa appare come umidità, ma non come acqua libera.

In entrambe le zone, l’acqua si può comunque muovere nel terreno, per capillarità e con altri meccanismi.

Suddivisione della zona insatura

La zona insatura può essere a sua volta suddivisa in tre zone:

  • zona di evapotraspirazione: è la zona che sta a contatto con la superficie; la circolazione dell’acqua è sempre verticale e può essere in due direzioni: sia in ingresso, quindi in alimentazione della falda, sia in uscita per azione combinata dell’evaporazione e della traspirazione, normalmente denominata evapotraspirazione. Lo spessore di questa zona è molto variabile a seconda del clima e della vegetazione, normalmente è attorno ai 2 metri. La saturazione in questa zona varia tra un minimo del 75% ed un massimo del 100%.
  • zona di transizione: la zona di transizione si trova al centro della zona insatura; in questa zona le acque circolano solo verso la falda. Qui possiamo trovare acque igroscopiche e vapor d’acqua; la saturazione è intorno al 75%. Questa zona non ha alcun legame idraulico con la zona satura. L’acqua che si trova in questa zona è detta acqua vadosa.
  • frangia capillare: è la zona che sta immediatamente al di sopra della zona satura ed ha con essa un legame stretto, infatti alle oscillazioni della zona satura, il movimento delle acque è verticale e bidirezionale a seconda dei movimenti della falda.

1. In geografia fisica, falda a. o strato a., acqua sotterranea trattenuta in uno strato di roccia porosa fessurata, di solito racchiuso fra terreni impermeabili; livello a. o velo a., la superficie superiore di una falda acquifera, da cui si può, mediante perforazione, estrarre acqua potabile o per irrigazione.

2. In botanica, tessuto a., tessuto formato da cellule a pareti sottili, ricche d’acqua, che servono a impedire il disseccamento della pianta in seguito alla traspirazione; vie a., complesso di vasi che, nelle piante vascolari, serve a convogliare fino alle ultime ramificazioni l’acqua e i sali assorbiti dal terreno.

3. In zoologia, sistema a., sistema di canalicoli ripieni di liquido simile ad acqua di mare, che si trova negli echinodermi e ha funzione nella locomozione (e forse anche nella respirazione).

Falda idrica

La zona satura è la zona ove troviamo l’acqua potenzialmente libera, cioè quella che potremmo attingere scavando un pozzo. Questa è, come già detto, la falda idrica.

A prescindere dall’ipotesi di un intervento artificiale, l’acqua della falda è veramente libera solo in alcuni casi, non quando si trova in fiumi o laghi sotterranei ma quando in alcune rocce permeabili, tipo spugne, le quali assorbono l’acqua che si infiltra. Normalmente quest’acqua viene mantenuta dentro le porosità dell’acquifero.

L’acqua della falda di solito si muove in senso orizzontale. Si muove anche in senso verticale considerando l’infiltrazione efficace che potrebbe aumentare il contenuto d’acqua facendo risalire la falda. Solo in alcuni casi rimane ferma.

Falda libera

Falda soggetta alla sola pressione atmosferica. Essa può considerarsi libera anche se è confinata tra due impermeabili solamente quando la piezometrica è all’interno dell’acquifero.

Falda in pressione

Falda limitata a tetto impermeabile con la piezometrica nell’impermeabile. Se si ha un impermeabile a tetto ma la piezometrica è nell’acquifero si può parlare di falda libera.

Falda confinata

Quando l’acquifero a tetto è impermeabile.


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