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Risk-Based Corrective Action – RBCA

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Risk-Based Corrective Action - RBCA

La Risk-Based Corrective Action (RBCA – azione correttiva basata sul rischio) è una metodologia utilizzata nell’ambito dell’Analisi di Rischio (AdR) ambientale, questo approccio deriva dalla procedura ASTM (American Society for Testing and Materials). La procedura RBCA fa riferimento ad un approccio graduale basato su tre livelli di valutazione. Il passaggio a livelli successivi prevede una caratterizzazione più accurata del sito e l’abbandono di alcune ipotesi conservative. È importante sottolineare che il grado di protezione della salute e dell’ambiente non varia nei diversi livelli di analisi. Infatti, come evidenziato in Figura, all’aumentare del livello di analisi (da livello 1 a livello 3) aumenta il numero di dati e indagini richieste, nonché la quantità di risorse e l’efficacia economica degli interventi correttivi, mentre si riduce la conservatività delle assunzioni e si mantiene invariato il grado di protezione della salute dell’uomo e dell’ambiente. 

Livelli procedura RBCA

Caratterizzazione dei diversi livelli di analisi di rischio previsti dalla procedura RBCA.

In tal modo la procedura RBCA si propone di fornire uno strumento pratico che possa essere utilizzato come riferimento, anche per gli enti di controllo e per i legislatori, al fine di sviluppare programmi ed interventi basati sulla valutazione dei rischi. Di seguito vengono brevemente discusse le condizioni a cui fanno riferimento i diversi livelli previsti dalla procedura RBCA

Livello 1

L’analisi di rischio condotta a tale livello, fa riferimento a condizioni sito-generiche e rappresenta quindi una valutazione di screening. Prende in considerazione percorsi di esposizione diretti o indiretti, fattori di esposizione conservativi ed equazioni di trasporto di tipo prettamente analitico. Applicando tale livello di analisi (“tier 1”) si derivano i Risk Based Screening Levels (RBSL), ossia dei livelli di screening delle concentrazioni nelle matrici ambientali. La posizione del punto di esposizione coincide con la sorgente di contaminazione quindi vengono considerati soltanto bersagli on-site.

Livello 2

Tale livello di analisi fa riferimento a condizioni sito-specifiche ed è quindi una valutazione di maggiore dettaglio. Prevede l’utilizzo di modelli analitici per la stima della concentrazione al punto di esposizione considerando un mezzo omogeneo e isotropo. Applicando tale livello di analisi (“tier 2”) si derivano i Site Specific Target Levels (SSTL), valori di concentrazione nelle matrici ambientali suolo insaturo e saturo che possono essere considerati quali obiettivi di bonifica. Necessita di una quantità maggiore di dati rispetto all’analisi di livello 1, e vengono considerati più scenari e parametri di esposizione sito-specifici; la posizione del punto di esposizione è quella effettiva o potenziale (bersagli “on site” e “off site”).

Livello 3

Il livello 3 di analisi permette una valutazione sito-specifica di maggiore dettaglio. Utilizza modelli numerici e analisi probabilistiche che consentono di poter considerare l’eterogeneità del sistema e di generalizzare la geometria della sorgente inquinante e delle condizioni al contorno. La sua applicazione richiede però una maggior conoscenza del sistema fisico e, conseguentemente, una fase di “site assessment” più approfondita con una maggior quantità di dati. Come per il livello 2, la posizione del punto di esposizione è quella effettiva o potenziale e dalla applicazione di tale livello di analisi (“tier 3”) si derivano i Site Specific Target Levels (SSTL).


Valuta

 

Fonte: Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici, “Criteri metodologici per l’applicazione dell’analisi assoluta di rischio ai siti contaminati” (Revisione 2, Marzo 2008)