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RAEE – Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

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Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche - RAEE

Con la sigla RAEE si indicano i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (in inglese e-waste derivante dall’acronimo di Waste of Electric and Electronic equipment-WEEE) ossia ciò che rimane di apparecchiature che per un corretto funzionamento hanno avuto bisogno di correnti elettriche o di campi elettromagnetici e che sono state progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1.000 volt per la corrente alternata e a 1.500 volt per la corrente continua. Queste apparecchiature dette anche AEE, incluse tutte le componenti e i materiali di consumo che ne costituiscono parte integrante, diventano rifiuti quando soddisfano alla definizione di rifiuto del D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii. fondata sul concetto del “disfarsi”.

I RAEE si dividono in domestici e professionali a seconda che siano originati da nuclei domestici o da attività commerciali, industriali, istituzionali e di altro tipo.

La disciplina giuridica che regola la gestione di questa particolare tipologia di rifiuti deriva dal recepimento delle direttive comunitarie di settore e per i prossimi anni (fino al 14 agosto 2018) ricadono nell’ambito di applicazione delle stesse le seguenti 10 categorie di AEE e conseguentemente di RAEE:

  • GRANDI ELETTRODOMESTICI (frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, apparecchi elettrici di riscaldamento/condizionamento);
  • PICCOLI ELETTRODOMESTICI ( frullatori, apparecchiature per la pulizia, macchine per lavorazioni tessili, apparecchiature per misurare il tempo);
  • APPARECCHIATURE INFORMATICHE E PER TELECOMUNICAZIONI (computer, stampanti, copiatrici, telefoni e altre apparecchiature per trasmettere suoni, immagini o altre informazioni);
  • APPARECCHIATURE DI CONSUMO (videocamere, videoregistratori e strumenti musicali);
  • APPARECCHIATURE DI ILLUMINAZIONE;
  • STRUMENTI ELETTRICI ED ELETTRONICI (trapani, seghe, strumenti per avvitare, inchiodare, verniciare, attrezzi per attività di giardinaggio, etc);
  • GIOCATTOLI ED APPARECCHIATURE PER LO SPORT E IL TEMPO LIBERO (console, videogiochi, apparecchiature sportive, etc.);
  • DISPOSITIVI MEDICI  (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati ed infetti);
  • STRUMENTI DI MONITORAGGIO E CONTROLLO;
  • DISTRIBUTORI AUTOMATICI.

Al fine di ottimizzare la logistica e il trattamento, i RAEE sono divisi in:

  • R1 – Freddo e clima
    Per esempio frigoriferi, congelatori, apparecchi per il condizionamento.
  • R2 – Grandi bianchi
    Per esempio lavatrici, lavastoviglie, forni a microonde, cucine economiche, ecc.
  • R3 – Apparecchi con schermi
    Per esempio televisori, monitor di computer.
  • R4 – Elettronica di consumo
    Per esempio aspirapolvere, macchine per cucire, ferri da stiro, friggitrici, frullatori, computer (unità centrale, mouse, tastiera), stampanti, fax, telefoni cellulari, videoregistratori, apparecchi radio, plafoniere.
  • R5 – Sorgenti luminose
    Per esempio neon, lampade a risparmio, a vapori di mercurio, sodio, ioduri.

Nota bene: R1, R3 e R5 sono considerati Rifiuti Pericolosi.

Quali sono le norme di riferimento?

Al fine di promuovere il recupero dei RAEE e ridurne la quantità e la pericolosità, tali rifiuti sono stati oggetto di una normativa specifica: prima la direttiva europea 2002/96/CE, introdotta nell’ordinamento italiano con il D.lgs. 151/05 ed oggi la direttiva 2012/19/UE recepita con D.Lgs. 49/2014, che introduce diverse novità tra cui l’inserimento dei pannelli fotovoltaici tra i RAEE e il ritiro “uno contro zero” dei RAEE di piccolissime dimensioni presso i distributori che presentano determinate caratteristiche. Dal 15 agosto 2018 è in vigore la nuova “categorizzazione” degli AEE prevista dalla Direttiva Europea 2012/19/CE e dal D. Lgs. 49/2014.


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Fonte: arpa.veneto.it