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Composti organici volatili (COV)

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Composti organici volatili (COV)

Appartengono a questa classe numerosi composti chimici quali idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi, terpeni, alcooli, esteri e chetoni. Tra questi i più diffusi negli edifici residenziali sono il limonene, il toluene, ma il più importante da un punto di vista tossicologico e mutageno è la formaldeide. In base al comma 11, art.268 del DLgs152/2006, vengono definiti COV, qualsiasi composto organico che abbia a 293,15 K (20°C) una pressione di vapore di 0,01 KPa superiore. Varie sono le sorgenti di inquinamento di Composti Organici Volatili (COV) nell’aria degli ambienti indoor: gli “occupanti” attraverso la respirazione e la superficie corporea, i prodotti cosmetici o deodoranti, i dispositivi di riscaldamento, i materiali di pulizia e prodotti vari (es. colle, adesivi, solventi, vernici,), abiti trattati recentemente in lavanderie, il fumo di sigaretta e strumenti di lavoro, quali stampanti e fotocopiatrici. Altre importanti fonti di inquinamento sono i materiali da costruzione e gli arredi (es. mobili, moquette, rivestimenti) che possono determinare emissioni continue durature nel tempo (settimane o mesi). Elevate concentrazioni di COV sono riscontrabili, specialmente, nei periodi immediatamente successivi alla posa dei vari materiali o alla installazione degli arredi. L’emissione di COV è più alta all’inizio della vita del prodotto e tende a diminuire notevolmente in tempi abbastanza brevi (da una settimana per vernici e adesivi, a sei mesi per altri composti chimici). Fa eccezione la formaldeide, che tende a presentare rilasci relativamente costanti per molti anni. Infine, un’errata collocazione delle prese d’aria in prossimità di aree ad elevato inquinamento (es. vie ad alto traffico, parcheggio sotterraneo, autofficina) può determinare una importante penetrazione di COV dall’esterno.

Effetti sulla salute

Irritazione di occhi, naso, gola; emicrania, perdita di coordinamento, nausea; danno al fegato, ai reni e al sistema nervoso centrale. Alcuni composti organici possono causare cancro in animali; alcuni sono sospettati di provocare il cancro nell’uomo, e per taluni se ne ha la certezza. I sintomi associati all’esposizione ai COV comprendono irritazione della congiuntiva, fastidio al naso e alla gola, reazioni allergiche della pelle, dispnea, vomito, epistassi, affaticamento, vertigini.

La capacità dei COV di provocare effetti dannosi alla salute varia molto, dai composti che sono altamente tossici a quelli per i quali non si conosce alcun effetto negativo. Similmente agli altri inquinanti, l’entità e la natura degli effetti dipende da una quantità di fattori tra cui il livello e il tempo di esposizione.

 

Fonte: Fonte: Ministero della Salute, Direzione generale della prevenzione sanitaria e Direzione generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali – Composti Organici Volatili Anno 2015

Composto organico volatile (D. lgs. 152/2006, art. 268)

Qualsiasi composto organico che abbia a 293,15 K una pressione di vapore di 0,01 kPa o superiore, oppure che abbia una volatilità corrispondente in condizioni particolari di uso. Ai fini della parte quinta del presente decreto, è considerata come COV la frazione di creosoto che alla temperatura di 293,15 K ha una pressione di vapore superiore a 0,01 kPa.

 

Fonte: mase.gov.it


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