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Limiti di Atterberg

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Limiti di Atterberg

La determinazione dei limiti di Atterberg permette di ricavare la relazione tra contenuto d’acqua, caratteristiche minerali delle argille e, conseguentemente, del loro comportamento fisico-meccanico. Tali parametri portano ad una chiara correlazione tra comportamento del terreno e contenuto d’acqua del sistema. È possibile quindi  determinare:

  • limite di plasticità, cioè il contenuto d’acqua che separa il passaggio dallo stato semisolido al plastico;
  • limite di liquidità, cioè il contenuto d’acqua che separa il passaggio dallo stato plastico allo stato fluido;
  • l’indice di plasticità che indica il campo di contenuto d’acqua nel quale il terreno ha un comportamento plastico.

Il limite di liquidità si determina a mezzo dell’apparecchio di Casagrande ed è il contenuto d’acqua per il quale il solco tracciato con apposita spatola sulla terra posta in un cucchiaio si richiude dopo 25 cadute.

Il limite di plasticità viene determinato formando per rotolamento dei cilindri che raggiungono un diametro di circa 3 mm ed è il contenuto d’acqua corrispondente al formarsi delle prime screpolature [Colombo, Colleselli, 1994].

L’indice di plasticità non è altro che la differenza tra il limite di liquidità e il limite di plasticità.

Le norme utilizzate che disciplinano la determinazione dei Limiti di Consistenza o di Atterberg sono: ASTM D4318 – 00, ASTM D427 – 04, ASTM D4943 – 02.


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Fonte: Relazione geologica Città di Segrate (Milano) – Riqualificazione urbana mediante l’abbattimento e la ricostruzione di un edificio da destinare ad attività ricettiva a cura del Geologo
Dott. Monteleone Domenico